Premio Innovazione alla D.ssa Maria Grazia Cannarozzo e alla D.ssa Tea Romasco – TAOBUK DA VINCI AWARD, CONTEST 2022

Premio Innovazione alla D.ssa Maria Grazia Cannarozzo e alla D.ssa Tea Romasco in occasione del TAOBUK DA VINCI AWARD – CONTEST 2022.
Premio ottenuto con il contributo di: Roberto Lo Giudice, Tania Vanessa Pierfelice, Emilia D’Amico, Natalia Di Pietro, Santo Cordovana, Adriano Piattelli”

Una finestra sul Futuro – Guardare Avanti: Intervista ad Alessandro Piattelli

Una finestra sul Futuro
Guardare Avanti – Alessandro Cipollina intervista Adriano Piattelli
9 Luglio – Teatro Cielo D’Alcamo
Piazza Castello, ore 8:30 – 13:00

Intervista a Claudio Pasquale, igienista dentale e professore a contratto presso l’Università di Genova

«Gli ultimi studi dicono che a soffrire di parodontite è addirittura il 60 % degli adulti, specie dai 35 anni in su. Una malattia molto diffusa, dunque, ma anche subdola perché all’inizio si manifesta come una gengivite, un disturbo banale che molti tendono a prendere sottogamba rimandando l’appuntamento dal dentista. Invece si dovrebbe intervenire subito con una seduta di igiene professionale (la pulizia dei denti che permette di eliminare tartaro e placca): è questa l’unica forma di prevenzione possibile. Senza una pulizia profonda, la gengivite è destinata a degenerare in
parodontite» esordisce così Claudio Pasquale igienista dentale e professore a contratto Università degli studi di Genova. Nel dipartimento con cui collabora, ha testato e sta studiando il trattamento Aladent®.
A lui chiediamo di fare chiarezza sui metodi di cura della parodontite oggi più impiegati.
«Una precisazione: parlare di cure è improprio, si tratta di soluzioni più o meno efficaci per combattere e tenere sotto controllo la parodontite, una malattia che può sempre ripresentarsi. Uno di questi è il laser, da usare dopo aver pulito bene i denti da tartaro e placca, per il suo effetto citotossico sui batteri. Per rimuovere il biofilm batterico alla base di gengiviti, parodontiti o perimplantiti, le infiammazioni delle gengive che accolgono un impianto, funziona anche l’air polishing, il getto di aria, acqua e micropolveri usato anche nella pulizia dei denti».
Nella fase acuta, però, servono anche gli antibiotici.
«Farmaci importantissimi, che però non agiscono su tutti i batteri e a lungo andare diventano meno efficaci a causa dell’antibioticoresistenza che innescano. Non è un caso che l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, da anni fa campagne contro l’abuso di antibiotici».
Arriviamo dunque alla terapia fotodinamica, alla base di Aladent®.
«Questa tecnica si basa su tre fattori fondamentali: una luce, un cromoforo (cioè un colorante chimico) e l’ossigeno. Quando il cromoforo, contenuto nel gel, penetra nelle tasche parodontali viene assorbito e metabolizzato dai batteri che espellono una sostanza acida: è proprio questa ad assorbire la luce rossa della lampada a Led e a innescare il processo fotodinamico durante il quale si libera una forma di ossigeno che distrugge i batteri patogeni. Una metodica collaudata, alla quale si è arrivati dopo aver sperimentato con successo la stessa tecnica in dermatologia, per curare alcuni tumori della pelle».

Breve intervista di Aladent al Dottor Mauro Malvini- Chirurgo odontoiatrico presso Ars Medica Dentistica, Monza.

 

Da quanto tempo ha introdotto la fotodinamica con Aladent nei protocolli clinici normalmente in uso in ARS Medica?
Dal 2021.

In quali patologie lei ritiene che Aladent rappresenti un significativo valore aggiunto ai protocolli terapeutici standard?
Nella cura delle parodontiti e perimplantiti.

Dalla sua esperienza è possibile considerare Aladent quale utile alternativa all’antibiotico Ligosan?
Si, anche se sono due prodotti differenti. Ritengo più efficace, anche nel lungo periodo, Aladent.

Nella sua esperienza ha notato qualche controindicazione che possa in qualche modo precludere l’uso di Aladent?
No.

Nel suo ambulatorio odontoiatrico Aladent viene applicato dagli igienisti?
Anche dagli igienisti

Quante applicazioni ritiene siano necessarie per ottenere un buon risultato?
Un’ applicazione dopo levigatura radicolare, in alcuni casi anche una seconda applicazione può essere utile per ottenere un buon risultato

Come gestisce il paziente che deve attendere circa un’ora dopo l’applicazione? Ha riscontrato insofferenza da parte del soggetto verso il protocollo?
No, al paziente viene spiegato prima che il tempo di attesa è necessario affinchè il prodotto funzioni.

L’introduzione di Aladent ha incontrato la soddisfazione del paziente?
Si, nel medio e lungo periodo.

Consiglierebbe Aladent ai suoi colleghi?
Si, naturalmente utilizzandolo come da protocollo.

Ringraziamo il dottor Mauro Malvini per averci concesso l’intervista riguardante la sua opinione circa l’introduzione di Aladent nella pratica odontoiatrica.